• Archivio news

  • Cuenca climbing trip

    martedì, 19.10.1999

    Terminate le competizioni estive e in attesa degli ultimi appuntamenti della stagione, avendo due mesi di pausa, ne ho approfittato per tornare ad arrampicare sul bellissimo calcare di Cuenca. L’anno scorso avevo trascorso qui col “Gippo” una settimana, ma un’influenza che mi ha colpito il primo giorno non mi aveva fatto provare le vie che volevo, quindi ero tornato a casa con un po’ d’amaro in bocca. Quest’anno è stato un dente del giudizio, tolto il giorno prima di partire, che ha deciso di farmi “trovare un po’ lungo”, ma dopo una settimana ad antibiotici e arrampicando tranquillo, ho visto che la forma cominciava a ritornare.

    Dopo aver salito qualche 8a a vista ho deciso di provare qualcosa di più impegnativo: il primo test è stata “Goliath”, l’8a+ che è stato salito senza corda da Dani Andrada, una splendida via su un pilastro leggermente strapiombante…la prima grande soddisfazione del viaggio.

    Giusto di fianco a “Goliath” la linea strepitosa di “Public Enemy” m’invitava a salire. Dopo un giorno di riposo, trascorso tra il Borgo medievale di Cuenca e i monoliti della Ciudad Encantada, mi sono presentato all’appuntamento col famoso 8b, 25 metri di grande continuità su buchi e tacche che sono riuscito a concatenare a vista, accompagnato dal tifo spagnolo… seconda soddisfazione.

    Dopo queste due realizzazioni era giocoforza tentare a vista anche un 8c, la scelta è caduta su “Terapia de Grito”, la linea più gettonata dai big locali: dopo una placca leggermente strapiombante e un riposo parziale la via affronta un grande bombée per poi finire su un aereo pilastro. Riuscivo dopo qualche peripezia a raggiungere il bombée che concatenavo, ma quando la via si raddrizzava cadevo nel tentativo di raggiungere un bidito. Appena mi sono tirato sulla corda, arrivando al passaggio che mi ha respinto, mi sono accorto che non avevo visto una ‘reglette’ per tre dita che mi avrebbe permesso di raggiungere un buon verticale; da qui con una successione di buchi si arriva a un buon riposo. La successiva sezione non era molto impegnativa e raggiungevo la sosta senza particolari problemi; ho capito subito che avevo sprecato un’ottima possibilità di salire il mio primo 8c a vista (cosa tra l’altro non riuscita ancora a nessuno), infatti ho concatenato la via un’ora dopo.

    Tornando verso casa abbiamo passato un giorno nelle Gorges du Tarn, vicino a Millau. Dopo aver passato mezza giornata a cercare i settori d’arrampicata, siamo riusciti a trovare il “Gymnase”, abbiamo anche trovato degli amici spagnoli di Cuenca, meglio attrezzati di noi visto che avevano delle relazioni sulle vie del posto.

    Preso dalla fobia di non aver troppo tempo a disposizione, dopo un veloce riscaldamento ho salito a vista “L’oublié des temps”, 8a e circa mezz’ora dopo una via di 8b, sempre a vista, di cui non sono riuscito a scoprire il nome.La sera abbiamo ripreso il viaggio verso casa con la promessa di tornare ancora ad arrampicare sulla splendida roccia di Cuenca.