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  • Una stagione da ricordare

    martedì, 15.12.1998

    Ciao a tutti, ecco per cominciare questa nuova avventura, un breve racconto di quello da me combinato in questa stagione, tra gare, viaggi e realizzazioni in falesia.

    In primavera per testare un po’ la forma dopo il periodo di allenamenti invernali ho fatto una breve visita alla bella falesia di Grotti. Nella stessa giornata riesco a salire a vista la fisica “Ridi mo’” 8b, e la oramai abbandonata “La zona morta” 8°+, abbandonata perchè la via non presentava più assolutamente segni di magnesite e mentre arrampicavo ho dovuto liberare diversi biditi, da ragnatele e suoi simpatici abitanti.

    Di passaggio al Covolo, con Luca Zardini ho passato la “giornata” con la g maiuscola che ogni arrampicatore sogna di avere almeno una volta nella vita. Dopo un breve riscaldamento con Luca mettiamo le mani su Nagay, l’8c di Bernardino Lagni, per Luca si trattava di una nuova visita dopo quella della settimana passata. Dopo una ricognizione molto accurata riesco a concatenare al secondo giro questa bellissima via, realizzando per primo al modo, la salita di una via di questo grado. Anche Luca viene a capo del progetto, per lui risolto in cinque giri. Dopo una pausa parto per un tentativo a vista su Ghegoro 8b/b+, lotto con la stanchezza da circa metà via, ma grazie anche ad un po’ di fortuna riesco a concatenare tutti i movimenti e mi ritrovo a moschettonare la sosta..che giornata.

    A Giugno comincia la stagione agonistica e dopo un debutto non entusiasmante agli X-Games a San Diego, mi organizzo per un breve tour nelle falesie statunitensi cominciando col visitare Mt. Charleston, bella falesia in quota e poco distante da Las Vegas, qui ho salito “Hyperman” 8c e “Hasta la manana” 8c rispettivamente al terzo e al sesto tentativo e ho salito a vista “Streaming target” 8a+. Il tour è proseguito con una lunga trasferta verso Rifle, in Colorado, però a differenza del 1996 quest’anno il clima non è molto dalla parte degli arrampicatori, molto caldo e qualche temporale. Qui tra uno scroscio e l’altro riesco a concatenare in quattro giri “Zulu” 8c, una via di riferimento del posto.
    peter-panmalpezzi
    Ad Agosto ecco il consueto tour in terra transalpina dopo la magra figura a Serre Chevalier, a Ceuse riesco on sight sulla bellissima e lunghissima “Face de Rat” 8a+, una lotta di un ora e un quarto su una via senza neanche una traccia di magnesite, con Mauro Calibani alla sicura che lottava per non addormentarsi..sulla strada del ritorno alla Roche de Rame ho salito” La guerre de rame” 8a.

    Dopo il Rock Master di Arco (altro bastone) a Massone ho salito sempre a vista “Fuego” 8a+/b, però la soddisfazione migliore l’ho avuta qualche settimana prima, a Courmayeur, dopo tanti anni di sacrifici e fatica finalmente sono riuscito a vincere la prima tappa della Coppa del Mondo di difficoltà. Nella seconda tappa a Milano la pressione di giocare in casa ha fatto il suo effetto, dopo avere dominato la semifinale ed essere l’unico atleta a concludere la via mi dovevo accontentare del quarto posto dopo la finale.

    Tornando al planet rock, in una due giorni di fuoco tra cuneese e nizzardo ho salito nella falesia di Andonno il muro supertecnico e verticale di “Tutto da rifare” 8a, il giorno dopo a Deversèe nelle Gorge du Loup ho salito in successione a vista “Deversèe satanique” 8a+, “Sika” 8b, una via che dal nome si capisce che non è proprio tutta naturale, e per finire la giornata ho portato a casa in tre giri “Last Sacrifice” 8c.

    La stagione arrampicatoria si è conclusa al tetto di Sarre con la ripetizione del masterpiece del Doctor Gnerro “L’Avaro” 8c+, che mi è costato ben undici tentativi per venire a capo di questa super fisica via.

    E le gare? la stagione si è conclusa con il secondo posto nella classifica finale di Coppa, perdendo le chance di vincere la mia prima Coppa del Mondo a kranj, dove dopo una buona gara, commettevo un grave errore all’inizio della via di Finale che mi relegava all’ultimo posto della stessa, giocandomi così malamente la possibilità di salire sul gradino più alto del podio, occupato da Yuji Hirayama, che si aggiudicava tappa e Coppa. Questa è stata la stagione dei secondi posti, dopo la Coppa anche al campionato europeo ho occupato questa posizione. Piccola soddisfazione con la vittoria del campionato italiano e Coppa Italia.

    Ciao.